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Lucani Insigni 2017, Ignazio Olivieri

01 agosto 2018

Alto impegno in campo medico e amore per i pazienti, due ingredienti che hanno portato alla nascita dell’Irel, un case history d’eccellenza nella sanità nazionale e internazionale nell’ambito della reumatologia e che porta la firma del luminare lucano

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(ACR) - Alla memoria del Professor Ignazio Olivieri è stato conferito il Premio “Lucani insigni 2017”, istituito dal Consiglio regionale della Basilicata con legge regionale n. 18/2005, al fine di tributare giusto riconoscimento alle personalità lucane e straniere, residenti in Italia o all’estero che si sono distinte per meriti raggiunti in campo sociale, scientifico, artistico e letterario e a personalità impegnate nella diffusione e nella conoscenza dell’identità lucana. A ritirare il premio, durante una gremita cerimonia lo scorso 25 marzo, nella chiesa di San Domenico a Venosa, la moglie del compianto luminare, la dottoressa Angela Padula che ha ricordato i progressi compiuti dal Dipartimento di Reumatologia dal giorno della sua istituzione a oggi. Una storia di alto impegno in campo medico, quella premiata dalle massime istituzioni regionali, poiché il nome di Ignazio Olivieri è scritto nella storia della medicina locale, nazionale e mondiale. Il Dipartimento di Reumatologia della Regione Basilicata, come emerge dal resoconto presentato lo scorso mese di aprile, è nato alla fine degli anni ‘90 con lo scopo di ridurre i costi dell’emigrazione sanitaria per le malattie reumatiche e offrire ai cittadini lucani, soprattutto se affetti da patologie reumatologiche croniche, la possibilità di essere curati nella propria regione. Prima dell’istituzione del Dipartimento, la Reumatologia non era presente in Basilicata. L’assessorato alla Sanità decise che la popolazione lucana dovesse avere una sola entità reumatologica e non tante piccole realtà indipendenti e non collegate fra di loro. L’allora ASL n.4 di Matera e l’Azienda Ospedaliera San Carlo sottoscrissero così un accordo per avere un solo primario. Fu deciso che l’Ospedale San Carlo dovesse avere l’ambulatorio, gli strumenti (ecografo, capillaroscopio, microscopio a luce polarizzata e densitometro), il day hospital, 8 posti di degenza ordinaria ed un organico di 7 reumatologi. L’ospedale di Matera avrebbe dovuto svolgere le stesse attività, fatta eccezione per la degenza ordinaria, ed avere 3 reumatologi. La struttura dipartimentale prevedeva anche la creazione di ambulatori situati sul territorio regionale, gestiti dai 10 reumatologi presenti nel ramo ospedaliero del Dipartimento e da 3 reumatologi operanti nel territorio dell’ASP, nell’ottica del modello Hub & Spoke ma, allo stesso tempo, aperti alla collaborazione del medico di medicina generale. La nuova organizzazione della sanità lucana con due sole Aziende Sanitarie del territorio, una per la provincia di Matera e l’altra per quella di Potenza, ha dato un nuovo impulso allo sviluppo del Dipartimento (Delibera della Giunta della Regione Basilicata n. 1789 del 29 Ottobre 2010, stabilendo che gli ambulatori periferici fossero presenti in tutti i Distretti. Purtroppo, si sottolinea nel report, le ristrettezze economiche attuali non hanno ancora consentito il completamento del progetto.

I brillanti risultati ottenuti nel corso degli anni dal Dipartimento di Reumatologia, come sottolineato dai responsabili, sono il risultato dell’impegno del primario Olivieri. Impegno che il suo team continua a portare avanti con dedizione e totale abnegazione. In particolare, l’apporto in merito alla ricerca sulla sindrome di Behçet, di cui è stato massimo esperto mondiale, ha contribuito ad accrescere il prestigio dell’Ospedale San Carlo e il ministero della Salute ha designato questa unità nella Rete Europea delle malattie rare, in particolare nel network ERN (Reti di riferimento europeo per le malattie rare) per la malattia di Behçet. Tra i tanti riconoscimenti tributati a Ignazio Olivieri si ricorda il Premio Hulusi Behçet conferitogli nel 2016 dalla Società turca di Reumatologia. Autore di numerose pubblicazioni, nel 2017, ha condotto importanti ricerche come coordinatore scientifico del gruppo che ha stilato le raccomandazioni SIR per la terapia dell'artrite psoriasica. Citiamo lo studio Recommendations for the use of biologics and other novel drugs in the treatment of psoriatic arthritis: 2017 update from the Italian Society of Rheumatology. Clin Exp Rheumatol. 2017 Nov-Dec;35(6):991-1010. Epub 2017 Nov 28. IF 2.634 realizzato da Marchesoni A., Olivieri I., Salvarani C., Pipitone N., D'Angelo S., Mathieu A., Cauli A., Punzi L., Ramonda R., Scarpa R., Maccarone M., Lubrano E. Secondo il Professor Olivieri, l’uso di determinati farmaci biologici risultano più efficaci nel trattamento dell’artrite psoriasica sia sulla componente psoriasica che su quella muscoloscheletrica. All’artrite psoriasica, malattia fortemente invalidante, Olivieri ha dedicato la sua attività di ricerca al fine di migliorare la qualità della vita dei pazienti. Tale patologia, spesso causa di disabilità, impone una diagnosi tempestiva dei primi segnali di artrite psoriasica che può aiutare a prevenire o limitare il danno articolare che compare negli stadi avanzati della malattia. La diagnosi in quest’area è particolarmente delicata in quanto, non esistendo esami specifici da effettuare, è necessario valutare molto attentamente il quadro clinico del paziente e la sua storia familiare per valutare se esiste anche un fattore ereditario di primo grado che lo pone maggiormente a rischio.

Per Ignazio Olivieri la convinzione, da sempre, che in molte delle patologie vi fosse la necessità di un approccio e di una gestione multidisciplinare del paziente (rapporti con dermatologi, oculisti, gastroenterologi

Ignazio Olivieri nel suo studio

© 2013 - Ignazio Olivieri nel suo studio

ecc.) e in questo lavoro, coordinato da lui, sono state stilate delle raccomandazioni con i gastroenterologi nella gestione dei pazienti con coesistenza di Spondiloartrite e Malattie Infiammatorie Intestinali. A tal proposito, ha pubblicato lo studio: Multidisciplinary management of patients with coexisting inflammatory bowel disease and spondyloarthritis: A Delphi consensus among Italian experts. Dig Liver Dis. 2017 Dec;49(12):1298-1305. doi: 10.1016/j.dld.2017.06.004. Epub 2017 Jun 23. IF 3.061 con il gruppo di lavoro Armuzzi A., Felice C., Lubrano E., Cantini F., Castiglione F., Gionchetti P., Orlando A., Salvarani C., Scarpa R., Marchesoni A., Vecchi M., Olivieri I; Italian SpA-IBD Expert Panel Group. Il primo risultato importante ottenuto da questo studio è stato che, quando 2 gruppi di specialisti, gastroenterologi e reumatologi, sono in grado di condividere e combinare le loro esperienze e conoscenze individuali, è possibile formulare una proposta pratica per il trattamento di questi pazienti complessi.

Un altro recente studio riguarda le strategie terapeutiche nelle Spondiloartriti assiali Therapies of Early, Advanced, and Late Onset Forms of Axial Spondyloarthritis, and the Need for Treat to Target Strategies. Curr Rheumatol Rep. 2017 Feb;19(2):8. doi:10.1007/s11926-017-0633-0. IF 2.865 insieme a Akkoc N., Can G., D'Angelo S., Padula A., Olivieri I. Questo studio si propone di fornire un aggiornamento sullo stato attuale delle terapie farmacologiche negli stadi precoci e avanzati della Spondiloartrite assiale (axSpA), così come le sue forme a insorgenza tardiva, e di discutere la necessità di trattare strategie mirate in questa entità. Tra gli ultimi suoi studi scientifici è importante citare una review sulla Malattia di Behcet, Behcet's syndrome in nonendemic regions. Curr Opin Rheumatol. 2017 Jan;29(1):12-16. Review. PubMed PMID: 27684358. IF 4.475 realizzato con Leccese P., Yazici Y., Olivieri I. In questo studio il professor Olivieri metteva in evidenza la presenza della Sindrome in alcune aree geografiche, come la “via della Seta” che attraversa l’Italia meridionale. E’ infatti in quest’area geografica che riscontrò una maggiore presenza della malattia: 16 casi su 100mila abitanti al Sud contro i 4 casi su 100mila abitanti al Nord.

L’attività di ricerca del Professor Olivieri e il suo amore per i pazienti ha portato alla nascita dell’Istituto Reumatologico Lucano diventato presto un case history d’eccellenza nella sanità nazionale e internazionale, confermando il suo ruolo di centro all’avanguardia per diagnosi, cura e ricerca delle malattie reumatiche. La sua scomparsa precoce, all’età di 64 anni, il 28 luglio 2017, ha lasciato un vuoto incolmabile, ma il suo team prosegue nel solco da lui tracciato, continuando a lavorare affinché il suo disegno trovi compiutezza. L’eredità che ha lasciato alla comunità locale e nazionale è soprattutto un lascito morale, un insegnamento del suo operato volto a promuovere il sistema ospedaliero lucano e a valorizzare l’attività di ricerca.

Il Professore Olivieri, materano di nascita, si era laureato in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Pisa il 21 Dicembre 1979 e aveva conseguito il diploma di Specializzazione in reumatologia nel 1983. Dal 1978 al 1992 ha svolto attività di guardia medica notturna, facendo contemporaneamente il volontario in patologia medica e, nel 1993, ha ottenuto un posto come ospedaliero presso il Policlinico di Bologna (S. Orsola-Malpighi), rimanendo in questa struttura in qualità di dirigente medico di I livello nella Divisione di reumatologia fino al 1998. Membro della “Basilicata Ricerca Biomedica (Brb) Foundation”, ha conseguito l’idoneità al ruolo di professore universitario di prima fascia. Presidente della Società Italiana di Reumatologia nel biennio 2014-2016 e punto di riferimento mondiale per una patologia rara, la malattia di Behçet, della quale Matera ha ospitato un congresso mondiale nel 2016, Olivieri è stato membro di importanti gruppi di studio internazionali e autore di 350 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali con impact factor. (E. B.)


Fonti:

Sintesi delle attività del Dipartimento di Reumatologia della Regione Basilicata – Istituto Reumatologico Lucano (I.Re.L) Anno 2017.

Recommendations for the use of biologics and other novel drugs in the treatment of psoriatic arthritis: 2017 update from the Italian Society of Rheumatology. Clin Exp Rheumatol. 2017 Nov-Dec;35(6):991-1010. Epub 2017 Nov 28. IF 2.634 realizzato da Marchesoni A, Olivieri I, Salvarani C, Pipitone N, D'Angelo S, Mathieu A, Cauli A, Punzi L, Ramonda R, Scarpa R, Maccarone M, Lubrano E.

Multidisciplinary management of patients with coexisting inflammatory bowel disease and spondyloarthritis: A Delphi consensus among Italian experts. Dig Liver Dis. 2017 Dec;49(12):1298-1305. doi: 10.1016/j.dld.2017.06.004. Epub 2017 Jun 23. IF 3.061 con il gruppo di lavoro Armuzzi A, Felice C, Lubrano E, Cantini F, Castiglione F, Gionchetti P, Orlando A, Salvarani C, Scarpa R, Marchesoni A, Vecchi M, Olivieri I; Italian SpA-IBD Expert Panel Group.

Therapies of Early, Advanced, and Late Onset Forms of Axial Spondyloarthritis, and the Need for Treat to Target Strategies. Curr Rheumatol Rep. 2017 Feb;19(2):8. doi:10.1007/s11926-017-0633-0. IF 2.865 insieme a Akkoc N, Can G, D'Angelo S, Padula A, Olivieri I. 

Redazione Consiglio Informa

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