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LA NUOVA SCALA DI PRIORITA' PER LE RETI DI TRASPORTO EUROPEO
02 luglio 2003
Il giudizio degli Europarlamentari Ds
(ACR) - Il gruppo d'alto livello, coordinato dall'ex commissario Karel Van Miert, ha senza dubbio compiuto un difficile lavoro nel delineare una nuova scala di priorità per le reti di trasporto europee in conseguenza dell'allargamento. Per l'Italia, il progetto prevede, tra l'altro, l'inserimento dell'ormai famoso "Corridoio 5", vitale per i trasporti e l'economia del nostro Paese. Adesso, spetterà alla Commissione formulare la proposta definitiva da presentare al Parlamento Europeo e al Consiglio dei ministri. Tuttavia dobbiamo constatare che il rapporto contiene degli elementi che, se accolti dalla Commisione europea, a nostro giudizio, porrebbero interrogativi non marginali: 1) Le priorità indicate dal gruppo Van Miert sono troppe. Individuare ben 22 progetti prioritari vuol dire correre nuovamente il rischio di assistere a delle grandi opere incompiute. Non viene attuato in questo modo il principio della concentrazione delle opere che darebbe maggiore garanzia sulla fattibilità delle opere stesse e si aggiungerebbe all'aumento della partecipazione finanziaria europea (dal 10 al 20 per cento). 2) È grave che il "Corridoio 8" non sia stato incluso nelle priorità delle reti europee. E' tanto più grave perché questo implica la volontà di escludere la dorsale adriatica dalla mappa delle reti transeuropee, dal momento che l'elevato numero di progetti prioritari significa lasciare ben scarse possibilità di realizzazione alle opere non considerate tali. È una scelta che penalizza pesantemente tutte le Regioni adriatiche italiane e che appare in contraddizione con le prospettive di cooperazione nell'area dei Balcani. Appare del tutto discutibile la scelta, fortemente voluta dal Governo italiano, di anteporre il ponte sullo Stretto di Messina alla realizzazione del Corridoio Adriatico, che avrebbe maggiori ricadute sul piano economico, e garantirebbe l'equilibrio tra lo sviluppo della dorsale adriatica accanto a quella tirrenica. 3) Molto positivo per l'Italia è, invece, l'inserimento tra le opere prioritarie di un nuovo Corridoio Genova-Basilea-Anversa, che rappresenterebbe l'attraversamento alpino a servizio del Nord Ovest italiano. Scelta opportuna, ma in palese contraddizione con le intenzioni del Governo italiano che nella cosiddetta legge obiettivo non prevede alcun investimento su questa direttrice, preferendo rispolverare il vecchio progetto "Tibre" di collegamento delle aree tirreniche al valico del Brennero. Cosa intende fare, ora, il Governo italiano? Sarebbe utile saperlo. On.Massimo Carraro Eurodeputato DS/PSE On.Claudio Fava Eurodeputato DS/PSE On.Vincenzo Lavarra Eurodeputato DS/PSE On. Gianni Pittella Eurodeputato DS/PSE